Rassegna stampa
Coronavirus, maschere da sub per respirare. I kit mantovani al Borgo Roma
Da La gazzetta di Mantova del 04 Aprile 2020
Perché Verona? Perché queste maschere reingegnerizzate non sono compatibili con i ventilatori meccanici utilizzati al Poma
MANTOVA. Sono un pugno d’appassionati d’informatica ed elettronica, al servizio della condivisione del sapere attraverso la piattaforma Arduino. E anche all’emergenza coronavirus hanno risposto con lo spirito del mutualismo, tirando fuori dal cilindro dell’inventiva un kit sperimentale per trasformare le maschere da immersione di Decathlon in respiratori ospedalieri. Così il gruppo Augman, che ha il suo quartier generale alla Casamatta di via Conciliazione.
«Già dai primissimi momenti dell’emergenza ci siamo chiesti come avremmo potuto aiutare – riferisce Pierluigi Luisi, prof d’informatica al Galilei di Ostiglia, presidente di Augman e consigliere di Potere al popolo a San Giorgio Bigarello – Abbiamo saputo del progetto di Isinnova (team d’inventori e artigiani digitali di Brescia, ndr) che consiste nella trasformazione di maschere subacquee in respiratori collegabili alla rete ospedaliera dell’ossigeno».
Progetto che Augman è riuscito pure a migliorare, riducendo i tempi di stampa in 3D insieme alla resistenza, la dimensione e la praticità dei pezzi necessari alla trasformazione. I primi kit sperimentali sono stati quindi consegnati all’ospedale Borgo Roma, attraverso il dottor Andrea Dalbeni, pure lui consigliere comunale a San Giorgio Bigarello. Perché Verona? Perché queste maschere reingegnerizzate non sono compatibili con i ventilatori meccanici utilizzati al Poma. «Ma siamo in contatto con l’ospedale di Mantova per la fornitura di visiere» per schermare chi opera nei reparti Covid, anticipa Luisi. Ribadendo: «Augman è a disposizione e può mettere a disposizione le proprie competenze per aiutare gli operatori del servizio sanitario nazionale nella gestione dell’emergenza». Parola d’ordine: “condivisione”.